di Paola Sellerio
2006
Alessandro Fergola nei movimenti che dai primi anni del '900, attraverso svariati percorsi, si allontanano dalla tradizione figurativa, si colloca in una posizione del tutto singolare.
L'impianto dei suoi dipinti è di decisa impostazione classica: la composizione, l'uso della prospettiva, l'impiego della luce, la scansione dei ritmi, la tecnica pittorica, ci riportano alla tradizione classica del cinque/seicento, ma, attraverso un percorso di astrazione, consistente nell'eliminazione dalla scena delle figure umane e di qualsiasi forma che possa avere riferimento al mondo animale o vegetale, restano quali segni di queste "sparizioni" delle tracce nelle quali talvolta è dato di ravvisare dei drappi, degli abiti, dei veli, talaltra semplicemente riccioli di colori, nuvole illuminate dalla luce o dal colore che sopravvivono alla sparizione dei personaggi, e restano sospesi, librandosi nell'aria, rigonfi non più per rivestire i corpi dei personaggi, ma per essere percorsi da un soffio vitale che li anima, facendoli come galleggiare nell'aria.
Il tutto avviene con una rappresentazione elegante e raffinata, alimentata dalla visione dei quadri classici della nostra tradizione pittorica.
Fin qui la tecnica espressiva del Fergola. Ma quale il tema o i temi del suo sentire?
I personaggi -sovente il personaggio- spariti dalla scena, sono tuttavia straordinariamente presenti, quasi che l'averli resi invisibili costituisca un mezzo per rendere più esclusivo il rapporto tra l'artista e il personaggio sottraendolo alla visione di chi osserva il quadro.
L'atteggiamento dell'artista spesso si carica di malinconia e di sofferenza, talvolta di cupa inquietudine.
Particolari, soprattutto nelle parti basse dei dipinti (a memoria forse dei particolari che narravano nelle raffigurazioni del conque/seicento delle abitudini e dei costumi dei personaggi rappresentati) spesso sembrano uscire dall'ombra quali parti di un corpo umano, assumendo una valenza inquietante e tragica di marca espressionista che talvolta ricorda le torsioni alla Francis Bacon pur in un equilibrio e in ritmo di tipo classico.