Alessandro Fergola
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Alessandro Fergola; ovvero: la pittura come libero rispecchiamento coscienziale

di Maurizio De Negri, mercoledì 28 gennaio 2015


Il “processo pittorico” di Fergola si esprime in uno svolgimento consequenziale, non focalizzato su di un tema limitato e definito (come nell’arte “figurativa”).

Procede sempre oltre, condotto da una ineludibile concatenazione razionale, ma con continue e profonde interferenze emozionali, in buona misura proiettive.

Nel suo processo pittorico si riconosce, quindi, una consequenzialità razionale commista a una consequenzialità emozionale, e (non ultima), ad una splendida consequenzialità formale e coloristica (propriamente “pittorica”), che costituisce di Fergola il massimo impegno e la massima originalità.

Ne scaturisce una sintesi dinamica in un perpetuo moto.

Nelle sue opere (pur se ognuna in se stessa conclusa), è difficile isolare un momento di inizio e un momento di fine. Sono opere sempre in atto e in divenire, com’è appunto il vissuto coscienziale.

L’apparente ripetitività in opere in successione è espressione di una inesausta e tormentosa ricerca di autenticità.

Genova, 28 gennaio 2015                                                                                                          Maurizio De Negri

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